L’arte di fare un pecorino, un pecorino d’arte
A Pietrasanta, arte, vino, marmo, fashion e forme d’arte
Galleria Open One, 16 luglio ore 19,00
L’arte può essere anche in un pecorino, secondo Paolo Piacenti, “affinatore”…. termine di uso esclusivo ai produttori di formaggio, che significa colui che aggiunge al prodotto un ingrediente che lo renderà unico e inconfondibile: per affinare il formaggio può servirsi di foglie di noce, cenere, vinacce, pomodoro; può affinare in barrique o utilizzare tanti altri ingredienti.
L’Arte per Piacenti è una componente della sua vita, una sensibilità particolare verso il bello in quanto, cresciuto in una casa dove il padre viveva in un contesto d’arte circondandosi di artisti e scultori, ha avuto l’idea – innovativa – di farsi fare delle etichette dei suoi pecorini da artisti, toscani e non, ogni artista una tipologia diversa di formaggio.
Pittori toscani, tra cui Elisabetta Rogai, realizzano appositamente le etichette dei formaggi, rendendo così ogni "forma" unica ed inconfondibile per un abbinamento di cibo, arte e bellezza medioevale tra le mura di San Gimignano, sede dell’azienda.
E il 16 luglio, in una notte di stelle, a Pietrasanta, alla galleria Open One, Elisabetta Rogai per “Donne Oltre” una personale su un prato verde smeraldo punteggiato dal bianco immacolato di grandi massi di marmo di Bovecchi, l’artista fiorentina abbina la sua Enoarte al candido marmo di Carrara, alle sue pashmine ricavate dalle stampa dei suoi quadri e ai pecorini al vino di Paolo Piacenti, come ormai effettua da tempo per le etichette personalizzate con i suoi quadri dipinti con il vino.
Per il Pecorino a latte crudo della Garfagnana, per esempio, in cui si percepiscono tutte le essenze delle erbe pascolate, l’artista giapponese Masato Yoshioka ha realizzato Vento sulla spiaggia, una figura femminile con i capelli scomposti da una folata; il Pecorino a latte crudo di Volterra, invece, rappresenta la facciata della chiesa di Santa Chiara per opera del pittore Nico Paladini. Il Pecorino di Pienza stagionato è opera di Masato Yoshioka che sceglie per etichetta Una notte tranquilla: l’immagine di una donna sullo sfondo di un cielo notturno toscano. Sul Pecorino stagionato in grotta, stagionato su assi di castagno, si riconosce l’immagine di un villaggio bianco. È Sassi, un'etichetta disegnata sempre dal fiorentino Nico Paladini. E poi ancora, opere di Fabio Calvetti, Fabio Romiti, dell’artista americano Edwuard Giobbi e del fiorentino Giovanni Maranghi. Nove artisti hanno lavorato su circa quaranta prodotti differenti, ciascuno unico per sapore e immagini. Infine le etichette create da Elisabetta Rogai, l’artista che ha avuto l’incarico di dipingere anche con il vino del territorio senese il Drappellone del Palio dell’Assunta 2015, che ha creato per Piacenti etichette dipinte con il vino con immagini di donne, ebbre di vino, passionali e sognanti, scapigliate e sensuali.
Dunque arte, declinata in mille modi, privilegiando le immagini femminili in quanto, come afferma Piacenti, “il tema ricorrente è sempre la donna in quanto, a differenza di altre regioni, in Toscana la prerogativa di fare il formaggio è stata, fin dal Medioevo, prettamente femminile. Erano le donne che si occupavano dei formaggi e i metodi di lavorazione si tramandavano di madre in figlia. Solo le donne possiedono la sensibilità giusta per capire quando lavorare la cagliata”
Paolo Piacenti crea un prodotto unico, nato da una intuizione, di qualità ma anche una facile comunicazione, dare una veste colta ad un prodotto toscano, i suoi pecorini al vino, un prodotto della terra, dunque “artista del formaggio”, esperto selezionatore e affinatore appassionato della tradizione casearia toscana, uno che ha lungamente cercato, e ritrovato, i pastori che lavorano il latte come si faceva una volta, ottenendo formaggi di cui s’era quasi persa traccia.
Forme d’Arte Formaggi
Via San Matteo – 53037 San Gimignano SI
Pietrasanta, 16 luglio ore 19,00, Galleria Open One