Quali sono i drink più bevuti al mondo, i cocktail che hanno fatto la storia e continuano a farsi apprezzare, spesso spaziando tra diverse generazioni? Andare a formulare un’unica classifica non è per nulla facile e meno che mai qualcosa di scontato, molto dipende dalla tipologia di locali e naturalmente di clientela, i gusti dei più giovani non coincidono necessariamente con chi ha qualche anno in più, ma possiamo comunque individuare alcuni trend di massima, ormai decisamente ben consolidati, in alcuni casi anche da parecchi anni.
Come per alimenti, bevande e prodotti in genere, anche per i cocktail vengono stilate periodiche classifiche, vediamo quindi quali sono i drink più popolari, quelli più bevuti e richiesti, a livello internazionale e nazionale.
Non ci sono grandi sorprese, tutti i cocktail in classifica si possono definire come dei grandi classici, forti di ricette ben consolidate e di una lunga storia e tradizione. Spesso sono così anziani che la loro genesi non è più qualcosa di certo, ma diventa una sorta di racconto leggendario, in gran parte non verificabile.
Tra i drink più famosi, apprezzati e maggiormente bevuti al bancone del bar, in praticamente tutto il mondo, troviamo di sicuro: l’Old Fashioned, il Negroni, il Daiquiri, il Martini (nella sua versione Dry) e il Gin Tonic, che stanno in buona compagnia con altri grandi nomi, noti ai più. Se ci concentriamo sui gusti degli italiani, si cambia leggermente, con Negroni al primo posto, seguito da Cuba libre, Mojito e Martini Dry. Tra i più giovani, funzionano molto bene anche Sex on the beach (forse sopratutto per il suo nome) e Gin Lemon, altro classico praticamente immortale.
A seguire, sia nella classifica nazionale che in quella internazionale, si trovano poi altri classici senza tempo, come: Manhattan, Aperol Spritz, Bloody Mary, Moscow Mule e Mai Tai. Molti di questi hanno anche una loro versione Virgin, per chi non beve alcolici.
Diversi dei citati drink sono piuttosto semplici, spesso infatti vengono anche preparati a casa, la semplicità è dovuta principalmente all'utilizzo di pochi ingredienti, ma per prepararli al meglio questi andranno sapientemente miscelati e serviti e la cosa è tutt’altro che scontata.
Prendiamo ad esempio l'Old Fashioned, che come altri classici, esiste dall'Ottocento, ed è ancora tra i più bevuti in giro per il mondo, si tratta di un cocktail americano che si basa principalmente sulla presenza di un buon whisky, ma bisogna prestare attenzione a come lo si prepara e serve.
La sua ricetta prevede:
- 4,5 cl di Bourbon o Rye whisky;
- 2 o 3 gocce di Angostura;
- 1 zolletta di zucchero;
- Acqua frizzante o soda;
Importante sarà anche servirlo nel giusto bicchiere, un tumbler basso, con qualche cubetto di ghiaccio, guarnito con una scorza d’arancia e una ciliegina rossa.
Capire quali sono i cocktail più richiesti può dare informazioni interessanti su vari trend e sull’evoluzione del gusto dell’utenza, che può influenzare non poco le proposte dei locali e dei singoli barman. Ci possono essere cocktail che entrano o escono dal listino, ma può anche capitare, come più volte accaduto in passato, che un cocktail muti, si evolva, cambi ingredienti o dia vita a delle variazioni, capaci in alcuni casi anche di imporsi sull’originale.
Come ogni cosa, anche il modo di bere cambia nel tempo e spesso segue dei veri e propri trend. L’Americano è tra i cocktail che ha saputo più spesso modificarsi e anche far nascere nuove varianti di successo e non a caso è tra i più longevi ed apprezzati nel mondo. Ci da quindi una lezione di resilienza molto importante. Le tradizioni sono importanti, ma l’apertura alla sperimentazione e all’ascolto di cosa chiede la clientela, lo è altrettanto.