Ci sono uomini e luoghi fuori dai binari del marketing soliti, che con la loro umiltà da veri eroi dei vini, danno ogni giorno il meglio di loro combattendo in difesa del loro territorio contro frane, erosioni e smottamenti.
La forza che hanno sta nell’aver compreso che l’ostilità della Natura va sfruttata, non contrastata, in un gioco di leve dove si sommano forza dell’uomo e forza della natura, e si raggiungono frutti pregiati a prezzo di notevoli sacrifici.
Il territorio italiano per esempio, è pieno di varietà, di scorci e di paesaggi bellissimi, dove le imperfezioni e la perfezione si uniscono come unica realtà di grande bellezza.
Nel nostro paese ci sono valli impervie che sono destinate alla coltivazione della vite dove da veri supereroi dei lavoratori, un poco Spider-Man un poco Hulk, trasformano le forze naturali.
Si chiama appunto agricoltura eroica, perché è costituita da un insieme di tecniche “eroiche” per coltivare la vite. Eroiche perché appunto praticate in tali condizioni, parecchio difficoltose, oppure su terreni difficili, per altitudine, morfologia o clima, allo stesso tempo sono però virtuose, di alto pregio e dai risultati eccezionali sul piano della qualità. I vini che appunto nascono da queste coltivazioni sono solitamente eccellenti, sono frutti di cura particolare e di attenzione in ogni dettaglio riservata dai coltivatori.
I vigneti chiamati eroici sono quelli coltivati dai vignaioli più appassionati che hanno saputo strappare alle rocce, al mare o alla montagna degli appezzamenti di terra di dimensioni contenute.
Fin dall’antichità l’uomo ha tentato di coltivare sia in zone paludose, togliendo terra al mare, sia nelle zone montane, spaccando i sassi creando piccoli fazzoletti di terra, con dei terrazzamenti e dei gradoni che possono salire fino a dove l’uomo riesce a convivere con pendenze che giungono al 30% e con altitudini anche elevate.
Abbiamo quindi terrazzamenti con ripide colline, pareti a picco sopra al mare, valli. La nascita di un terrazzamento non è una cosa semplice, costruzione e manutenzione sono ottenute con tecniche molto antiche, che vengono tramandate tra le generazioni.
Il ruolo che possiamo attribuire come il più importante per l’agricoltura chiamata eroica è l’aspetto culturale: continuità nella trasmissione di tutte le tradizioni e mantenimento del territorio in zone impervie.
Questo tipo di agricoltura ha implicazioni importanti su economia, ambiente, cultura e società di molte zone d’Italia e del mondo, è necessario compiere ogni passo per conservarla, valorizzarla e tutelarla.
Proprio per questo tipo di tutela esiste il Cervim, Centro di ricerche, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione della viticoltura montana.
Istituito con legge autonoma dalla Val d’Aosta nel 1987.
Esso prevede che i suoi associati possiedano almeno una delle seguenti caratteristiche:
- Orografia che impedisce la meccanizzazione
- Vigneti di ridotte dimensioni;
- Vigneti non sempre contigui;
- Vigneti spesso con presenza di terrazzamenti.
Altre caratteristiche:
- Le aziende di questo tipo presentano superfici ridotte con imprenditorialità che non sia a titolo principale e presentano tipi diversi di uve, con produzioni di vino fuori dai modelli più convenzionali, cosiddetti prodotti di nicchia.
- Le condizioni del clima non sono ottimali, come nel caso del fabbisogno idrico.
- I vigneti sono necessariamente in contesti paesaggistici e anche turistici ad alta rilevanza.
Per esempio la coltivazione della vita nelle piccole isole le fa rientrare in questa tipologia di viticoltura, basti pensare alle difficoltà come la salinità e all’impossibilità di meccanizzazione della coltivazione.