L’agricoltura eroica: i vini che nascono dalla coltivazione difficile

L’agricoltura eroica: i vini che nascono dalla coltivazione difficile 3

Ci sono uomini e luoghi fuori dai binari del marketing soliti, che con la loro umiltà da veri eroi dei vini, danno ogni giorno il meglio di loro combattendo in difesa del loro territorio contro frane, erosioni e smottamenti.

La forza che hanno sta nell’aver compreso che l’ostilità della Natura va sfruttata, non contrastata, in un gioco di leve dove si sommano forza dell’uomo e forza della natura, e si raggiungono frutti pregiati a prezzo di notevoli sacrifici.

Il territorio italiano per esempio, è pieno di varietà, di scorci e di paesaggi bellissimi, dove le imperfezioni e la perfezione si uniscono come unica realtà di grande bellezza.

Nel nostro paese ci sono valli impervie che sono destinate alla coltivazione della vite dove da veri supereroi dei lavoratori, un poco Spider-Man un poco Hulk, trasformano le forze naturali.

Si chiama appunto agricoltura eroica, perché è costituita da un insieme di tecniche “eroiche” per coltivare la vite. Eroiche perché appunto praticate in tali condizioni, parecchio difficoltose, oppure su terreni difficili, per altitudine, morfologia o clima, allo stesso tempo sono però virtuose, di alto pregio e dai risultati eccezionali sul piano della qualità. I vini che appunto nascono da queste coltivazioni sono solitamente eccellenti, sono frutti di cura particolare e di attenzione in ogni dettaglio riservata dai coltivatori.

I vigneti chiamati eroici sono quelli coltivati dai vignaioli più appassionati che hanno saputo strappare alle rocce, al mare o alla montagna degli appezzamenti di terra di dimensioni contenute.

Fin dall’antichità l’uomo ha tentato di coltivare sia in zone paludose, togliendo terra al mare, sia nelle zone montane, spaccando i sassi creando piccoli fazzoletti di terra, con dei terrazzamenti e dei gradoni che possono salire fino a dove l’uomo riesce a convivere con pendenze che giungono al 30% e con altitudini anche elevate.

Abbiamo quindi terrazzamenti con ripide colline, pareti a picco sopra al mare, valli. La nascita di un terrazzamento non è una cosa semplice, costruzione e manutenzione sono ottenute con tecniche molto antiche, che vengono tramandate tra le generazioni.

Il ruolo che possiamo attribuire come il più importante per l’agricoltura chiamata eroica è l’aspetto culturale: continuità nella trasmissione di tutte le tradizioni e mantenimento del territorio in zone impervie.

Questo tipo di agricoltura ha implicazioni importanti su economia, ambiente, cultura e società di molte zone d’Italia e del mondo, è necessario compiere ogni passo per conservarla, valorizzarla e tutelarla.

Proprio per questo tipo di tutela esiste il Cervim, Centro di ricerche, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione della viticoltura montana.

Istituito con legge autonoma dalla Val d’Aosta nel 1987.

Esso prevede che i suoi associati possiedano almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • Orografia che impedisce la meccanizzazione
  • Vigneti di ridotte dimensioni;
  • Vigneti non sempre contigui;
  • Vigneti spesso con presenza di terrazzamenti.

Altre caratteristiche:

  • Le aziende di questo tipo presentano superfici ridotte con imprenditorialità che non sia a titolo principale e presentano tipi diversi di uve, con produzioni di vino fuori dai modelli più convenzionali, cosiddetti prodotti di nicchia.
  • Le condizioni del clima non sono ottimali, come nel caso del fabbisogno idrico.
  • I vigneti sono necessariamente in contesti paesaggistici e anche turistici ad alta rilevanza.

Per esempio la coltivazione della vita nelle piccole isole le fa rientrare in questa tipologia di viticoltura, basti pensare alle difficoltà come la salinità e all’impossibilità di meccanizzazione della coltivazione.

Come acquistare vino online

Come acquistare vino online 7

Da quando internet è gli smartphone hanno preso il sopravvento nella nostra società, il nostro rapporto con i dispositivi mobili è cambiato. Si stima che attualmente siano 3,2 miliardi di persone ad usare Internet , di cui 2 miliardi nei paesi in via di sviluppo. Il mercato globale della banda larga mobile è altamente dinamico: la penetrazione del mercato è aumentata di 12 volte dal 2007.

Come acquistare vino online

Da popolo poco abituato all’uso della rete, abbiamo dovuto imparare ad usare strumenti di cui nemmeno sospettavamo l’esistenza, ed abbiamo anche imparato a comprare vino online. L’ultimo DPCM sembra aver messo una stretta all’acquisto del vino e degli alcolici in genere, visto che dalle 18 in poi non si potrà comprare vino da portarsi a casa. Come spesso accade purtroppo, il decreto non sembra scritto in modo molto chiaro. In alternativa però ci sono i servizi online per comprare il nostro vino preferito.

Ovviamente,  l'uso crescente di internet da mobile ha portato alla nascita di offerte come il Giga week Tim, nate e pensate per proporre giga extra a buon prezzo a chi li ha finiti. Come vediamo tutti i giorni, il mondo è in continua evoluzione e cambiamento, soprattutto nel reparto tecnico: se pensiamo che fino ad una decina di anni fa lo smartphone non era come quelli di oggi, si evince palesemente il cambiamento.

L'utilizzo dei dati mobili è cresciuto in modo più che esponenziale negli ultimi 5 anni. Alla fine del 2010 i dati mobili erano il doppio dei dati vocali. Dall'inizio del 2014 all'inizio del 2015, l'utilizzo dei dati mobili è cresciuto del 55%, afferma un rapporto sui dati di Ericsson.

Ci sono ormai quasi più abbonamenti di telefonia mobile-cellulare (circa 7 miliardi) che persone nel mondo. Questo ci dice che le persone che hanno accesso a Internet mobile accedono a Internet con più di un solo dispositivo mobile.

In realtà da alcune ricerche recenti è emerso che la stragrande maggioranza del tempo che trascorriamo col cellulare tra le mani è per collegarci ad applicazioni che necessitano di connessione rete. Un gran bel passo in avanti rispetto al passato, quando le prima applicazioni che nascevano per cellulari non richiedevano l’utilizzo di internet.

Da ciò si spiega anche il motivo per il quale 9 persone su 10 in un sondaggio hanno dichiarato di non poter durare nemmeno un giorno senza i loro smartphone. Se da un lato c’è chi afferma che il proprio smartphone è molto importante per il lavoro o per lo studio, dall’altro c’è chi addirittura lo considera più vitale di un caffè con gli amici. Oltre il 96% dei Millenials (persone tra i 18 ei 24 anni) considerano lo smartphone come un bene essenziale, molto più di una doccia o di lavare i denti.

Ecco quindi che il modo migliore per raggiungere le persone è attraverso i loro dispositivi mobili. E ovviamente raggiungere le persone vuol dire usare il web. Questo progresso continuerà, o forse si attenuerà, ma sicuro le persone non potranno mai fare dietrofront a quando internet e smartphone non camminavano paralleli.

Digital Pr Sardegna per il rilancio del Vino

Digital Pr Sardegna per il rilancio del Vino 11

In Sardegna il comparto enologico è in continua crescita, infatti anche le quote di nuovi impianti sono in crescita. Nel 2021 sono stati assegnati  264,55 ettari per nuovi impianti viticoli, le domande dovranno essere presentate entro il 31 marzo prossimo, per una superficie fino a un massimo di 7 ettari. Questo fa capire quando il comparto sia importante per l’Isola. Ma non basta per fare crescere l’economia locale. Il prodotto va commercializzato e pubblicizzato: bisogna farlo bene. Come? 

In questo momento la soluzione migliore per poter avere risultati tangibili e concreti sono è necessario riferirsi a chi fa Digital Pr in Sardegna e lo fa bene.

 

Digital PR Sardegna: il web, il mercato da scoprire

Il web è un mercato da scoprire per tutti coloro che oggi, in Sardegna, ma non solo, producono vino. E’ fondamentale essere online anche perchè secondo le proiezioni degli analisti, una larga parte del budget complessivo di marketing verrà impiegata nel segmento delle digital PR. Cosa sono le PR?  Sono quelle strategie di comunicazione che aiutano l’azienda a vendere ne abbiamo parlato con Ele22 Digital Pr Sardegna.

Il web può essere il più grande mercato del mondo ed in realtà lo è ma è anche vero che bisogna conoscerlo per poter essere vincenti.

Ad oggi sul web gli investimenti sono in crescita costante: si stimano circa 150miliardi di dollari solo durante questo anno. “le Digital Pr” ci racconta Ele22, “sono sicuramente le migliori opzioni di marketing oggi sul mercato”. 

 

Digital Pr: impatto economico e ritorno nel mondo del vino

La vendita del vino è indubbiamente importante, in Sardegna sono cresciute le cantine e solo poche sono presenti in rete. Chi è online, oltre alle realtà importanti i cui brand sono già noti, deve dedicarsi a farsi conoscere e per farlo, ci racconta Ele22, bisogna usare bene la comunicazione digitale utilizzando al meglio le pubbliche relazioni online, comunemente indicate come digital pr, per poter far conoscere a tutti il valore aggiunto di quel vino e di quella cantina. Il vino va promosso bene. 

I passaggi necessari per una cantina in Sardegna ed ovunque sono semplici da fare ma impegnano risorse economiche che poi, solo se c’è un ottimo lavoro di marketing tornano indietro. Per questo motivo chi si occupa di Digital Pr cerca di generare intorno ad una cantina di vino una ottima rete di consensi generata da blogger ed esperti ma anche da dei social curati al massimo ed articoli a richiesta su testate e spazi tematici.

E’ pressoché inutile investire in pubblicità tradizionale oggi è molto più conveniente investire in rete. Nel web infatti il target si raggiunge più facilmente, si possono generare campagne personalizzate e studiarne i risultati tanto da ottenere un perfetto ritorno ed una crescita delle vendite che può essere imprevedibile.

Come si ottiene il vino nella tradizione vinicola italiana?

Come si ottiene il vino nella tradizione vinicola italiana? 15

Il vino è una bevanda molto amata che si ricava dall'uva; affinché si ottenga quella bevanda dal colore intenso è necessario che tutti i processi tipici siano svolti nel migliore dei modi, ma come si fa il vino? Vediamo i vari processi. Tutto nasce dalla vendemmia, la fase primaria in cui vi è la raccolta della materia prima dai vigneti, e successivamente si arriva alla fase di invecchiamento che consente al vino di ottenere il suo sapore carico.

La tradizione italiana è particolarmente ferrata in questi termini tanto è vero che si dice che il miglior vino provenga proprio dalla nostra penisola. Il vino si ottiene dalla fermentazione alcolica del succo d'uva, e ciò è reso possibile dalla presenza di alcuni acidi presenti sulla buccia di questi succosi frutti. Grazie ad alcuni lieviti presenti nello zucchero è reso possibile il processo di trasformazione di quest'ultimo in alcol.

Ovviamente in base al tipo di uva colta durante la fase di vendemmia sarà possibile produrre vini differenti da quelli rossi a quelli bianchi.

Le fasi del processo

Il processo di ottenimento del vino consta di differenti fasi, la prima fase è la vendemmia.

Questo momento è particolarmente importante; in antichità tale processo veniva eseguito esclusivamente a mano ma negli ultimi periodi ci si serve anche di specifici strumenti meccanici. In questo modo si risparmia tempo e fatica e si ottiene una produzione quantitativamente più ingente.

Al di là del tipo di metodologia impiegata per raccogliere l'uva è fondamentale rispettare alcune regole.

Prima di tutto si deve evitare in alcun modo di raccogliere l'uva bagnata o in qualche modo deteriorata; bisogna prediligere ore meno calde per la raccolta del prodotto; ed infine i grappoli dovranno essere riposti in recipienti abbastanza capienti per evitare che i vari chicchi si schiaccino durante la fase di trasporto.

La seconda fase del processo è costituita dalla pignatura; un tempo questa fase era svolta esclusivamente utilizzando i piedi, oggi invece ci si serve di appositi macchinari che hanno il compito di "schiacciare" l'uva al fine di ottenere un succo intenso.

Successivamente si passa alla fase della vignatura o fermentazione, il momento principale durante il quale l'uva rilascia il suo zucchero e si trasforma in alcol; ciò avviene grazie ad alcuni agenti presenti nella buccia del frutto che mettono in moto tale processo.

L'ultima fase, ma non per importanza, è il momento di svinatura. Durante questa fase il vino lasciato a fermentare viene riposto all'interno di alcune bottiglie all'interno delle quali verrà lasciato ad invecchiare.

Generalmente questo processo deve avvenire ad una temperatura di circa 15 gradi.

A differenza dei vini bianchi che sono velocemente pronti per il consumo, i vini rossi possono invecchiare fino a 5 anni.

Sulla base di quest'ultima affermazione è possibile dire che i vini migliori sono quelli che hanno subito un processo di invecchiamento più lungo.

Il mondo del vino, piattaforme digitali e pagamenti online

Il mondo del vino, piattaforme digitali e pagamenti online 19

Con lo sviluppo della tecnologia di ultima generazione, molti settori considerati di stampo tradizionale cominciano a mutare la propria fisionomia, con la conseguenza che oggi è possibile assistere a importanti innovazioni che tendono ad avvantaggiare tanto i produttori, quanto i consumatori che desiderano di rifornirsi di una determinata merce.

Anche nel mondo del vino, macchine e algoritmi intelligenti determinano nuovi mercati sempre a portata di mano e grazie alla nascita di aziende che puntano la forza del proprio business sul digitale, chiunque desidera degustare la sua bottiglia di vino preferita, può tranquillamente ordinarla da qualsiasi parte del mondo semplicemente per mezzo di un click.

Nuove piattaforme online per l’acquisto del vino di qualità
Il web è pieno di piattaforme online che vendono alcolici, ma se nel tempo ci si è abituati alla presenza di grandi rivenditori che facevano della quantità dei prodotti il centro dei loro interessi, impiegando risorse sempre più sofisticate oggigiorno anche piccole e medie aziende sono in grado di offrire servizi di alta qualità che, a ben vedere, nella maggior parte dei casi costituiscono proprio ciò che cercano la maggior parte dei consumatori.

 

Siti online presso i quali è possibile ottenere ogni informazione in merito a particolari nettari d’uva autoctoni o internazionali, dettagli sulle tipologie di vitigni, consigli sugli abbinamenti perfetti in ogni occasione, nonché l’aiuto di team di specialisti che, proprio grazie a conoscenza ed esperienza, si prende cura di supportare l’utenza nella scelta della bottiglia perfetta; sfruttando i vantaggi delle nuove tecnologie digitali di pagamento (come la carta prepagata Viabuy, le cui recensioni su RecensioneItalia)– simili piattaforme offrono anche la possibilità di effettuare acquisti immediati in tutta sicurezza, così che ognuno possa ordinare il vino che desidera, pagarlo secondo le modalità preferite e di conseguenza ricevere subito i prodotti vinicoli che si vuole degustare. Un mondo creato appositamente per venire incontro alle esigenze di ciascun appassionato e che, grazie alla rete internet, riesce a mettere in diretta relazione produttori, rivenditori e clienti.

Alcuni consigli per chi è in cerca della bottiglia perfetta
Secondo quanto dicono i maggiori studiosi, trovare la bottiglia di vino perfetta è un’operazione pressoché impossibile, in quanto sono tante le varianti che entrano in gioco ed anche focalizzandosi sui gusti personali, è ovvio quanto questi possano cambiare in base a emozioni, atmosfera, pasto e così via; per chiunque sia pertanto alla ricerca della miglior bottiglia, il consiglio è pertanto sempre lo stesso, vale a dire cercare il nettare d’uva preferito tenendo appunto in considerazione tutti gli altri aspetti secondari che, oltre ai propri gusti, concorrono a determinare il sapore di ogni particolare vino.

Per chi desidera supporto nella ricerca, tra le varie piattaforme online ve ne sono anche alcune specializzate proprio nel guidare il consumatore a scelte ottimali e che per questo, costituiscono un valido supporto per tutti coloro che pur conoscendo il vino, sono sempre alla ricerca di una bottiglia che riesca a sorprendere il proprio palato, nonché deliziare quello dei commensali seduti alla propria tavola.

I migliori vini del Veneto

I migliori vini del Veneto 23

Il Veneto è associato a differenti attrazioni riconosciute a livello mondiale: Venezia, Verona con Giulietta e Romeo etc. Ma una delle tradizioni di cui si va più fieri riguarda il settore enogastronomico. Ricordiamo che per un veneto è importante sottolineare come la fiera nazionale del Vino, il Vinitaly, si tenga in terra veneta, nello specifico a Verona.

La regione Veneto, si sa, è rinomata per il suo amore per il vino. Anche se nel 2017 questa regione ha perso il dominio sulla produzione vinicola a vantaggio della Puglia, i dati appaiono molto interessanti. Innanzitutto si riscontra un netto taglio per categoria qualitativa: la continua crescita del Prosecco e del Conegliano Valdobbiadene hanno prodotto un calo produttivo nelle categorie di vino non DOC. Di conseguenza la qualità ha subito un salto in alto.

Ma quali sono i migliori vini del Veneto?

Partendo da un’analisi quantitativa, il 67 per cento delle varie coltivazioni venete è destinato alla produzione di vini bianchi, settore di picco massimo! Specialmente questo si denota nella provincia trevigiana, seguita quella veronese. Il prodotto più venduto e in voga del momento rimane il Prosecco, seguito dal Pinot Grigio e dalla Garganega. Da punto di vista geografico, poi, si distinguono tante altre coltivazioni di qualità: la zona delle colline del Garda Veronese e la Valpolicella è caratterizzata dalla coltivazione di vitigni a bacca rossa che danno vita al Bardolino e ai vini della zona Valpolicella, con il suo prodotto di punta: l’Amarone.

Il vino Lugana ha natura interregionale. Viene prodotto tra le province di Verona e Mantova dal vitigno Trebbiano di Soave. Nella zona tra i Monti Lessini e i Colli Berici, invece troviamo i profumi di Soave e di Gambellara, rinomato per i vini bianchi a base di uve Garganega. La zona dei Colli Berici da, invece, origine ai vini rossi, come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Tai Rosso. Sono due le DOCG del Padovano: il Moscato Fiori d’Arancio dei Colli Euganei e la DOCG Friularo di Bagnoli, mentre nel Trevigiano trova spazio il più importante distretto spumantistico Italiano, quello del Prosecco. Proseguendo verso Est, infine, arriviamo ai confini col Friuli per trovare un’altra DOCG, il Lison.

Come si può ben notare dall’elenco vinicolo sopracitato, il Veneto è una delle regioni che permette, grazie alle proprie coltivazioni, la produzione di differenti tipologie di vini. Che tu sia amante del vino bianco, fermo o con le bollicine, oppure di un bel rosso intenso, questa regione fa al caso tuo e dovrebbe essere inserita nella lista delle prossime gite fuori porta!

Come diventare sommelier

Come diventare sommelier 27

Uno dei mestieri più ricercati in Italia è quello del sommelier, infatti  quella del vino è una cultura radicata nel nostro paese e sono molti i locali come l’ os club Roma che cercano persone specializzate nelle degustazione dei vini, per offrire ai clienti un prodotto di assoluta qualità.

Chi è un sommelier e qual’è la sua formazione

Il sommelier è una persona che, attraverso alcuni parametri tra i quali il colore, il profumo e il gusto, è in grado di definire e di spiegare quelle che sono le caratteristiche peculiari di un vino e anche gli eventuali cibi a cui può essere abbinato.

Il lavoro del sommelier va molto di moda tra i giovani soprattutto quelli che hanno studiato in istituti alberghieri, ma questo tipo di carriera è aperta a tutti coloro che hanno passione e tanta voglia d’imparare un lavoro molto complicato dove è importante ogni minimo particolare e risultano fondamentali sensi come il gusto e l’olfatto.

Per diventare sommelier è necessario seguire  un breve percorso che viene diviso per livelli,  che porteranno poi lo studente a sostenere un esame finale dove verrà assegnato un diploma, chiamato tastevin, che può essere d’argento per i non professionisti e d’oro per i professionisti.

Il primo livello del corso è quello base dove vengono presentati tutti i temi legati al vino, con particolare attenzione alla viticoltura e l’enologia e si iniziano a  testare le prime tecniche di degustazione e abbinamenti ai cibi.

Il secondo livello è più specifico, qui infatti i candidati si troveranno a dover studiare e degustare i vini di ogni regione italiana, cercando di comprendere quelle che sono le differenze di gusto. Inoltre vengono fatti provare anche vini della produzione dell’Unione Europea e del resto del mondo.

Il terzo e ultimo livello è quello relativo agli abbinamenti  tra cibo e vino e la parte finale consiste in un esame la cui difficoltà varia in base al tipo di diploma che il nuovo sommelier vuole acquisire.

Una volta conseguito il diploma per il sommelier si aprono davanti diverse strade lavorative, infatti si può essere assunti in alberghi, ristoranti e vinerie, o anche lavorare come libero professionista e dare delle consulenze ai ristoranti, collaborare con eventi importanti legati al vino o eventuali promozioni che vengono fatte all’interno di supermercati.

E’ importante sapere che il lavoro di sommelier non è solo legato al vino, infatti sta crescendo il numero di coloro che si stanno specializzando nella degustazione di  altre bevande come la birra, il the, il caffè e persino l’acqua minerale.

La birra: la bevanda più amata al mondo

La birra: la bevanda più amata al mondo 31

 

La birra è la bevanda più amata e conosciuta in tutto il pianeta e sembra avere origini antichissime, addirittura risalenti alle civiltà della Mesopotamia e dell’Egitto. La birra è una bevanda in continua evoluzione, molto apprezzata a tavola, magari in compagnia di una bella pizza, oppure durante un aperitivo o una serata dopo cena con gli amici. All’interno dei vari locali della capitale è possibile sorseggiare ottime birre provenienti da diverse parti del mondo e tutte preparate seguendo antiche tradizioni. Esistono birre commerciali, che possono essere facilmente reperite anche nei supermercati e birre artigianali, che sono presenti solo in alcuni locali, come le formiche roma, una location molto amata dai giovani della capitale.

Le birre più famose del mondo

Per scegliere la birra da sorseggiare è importante conoscere le sue caratteristiche, anche se poi la valutazione del proprio palato farà da giudice supremo. Di seguito sono illustrate alcune tra le birre più conosciute in tutto il mondo.

  • Abbazia, si tratta di bevande realizzate seguendo la tecnica dell’alta fermentazione, hanno in genere un sapore deciso e un forte gradazione.

  • Ale, con questo nome il popolo britannico chiama la birra tradizionale, realizzate ad alta fermentazione, hanno un moderato contenuto alcolico, generalmente poca schiuma e possono essere sorseggiate a temperatura da cantina. Le Ale inglesi che hanno invece un alto contenuto alcolico sono la Barley Wine.

  • Altbier è una birra prodotta per mezzo dell’alta fermentazione ma fatta maturare a temperature minori. Questo genere di birre hanno un sapore tendente all’amaro, sono prodotte principalmente in Germania, ma anche in Giappone e America.

  • Biere Blanche, è un prodotto realizzato in Belgio, ha un colore chiaro ed ha un sapore aromatizzato.

  • Biere de Garde è prodotta in Francia, subisce un processo di alta fermentazione e poi viene fatta rifermentare in bottiglia. Ha un colore ambrato.

  • Berliner weisse è una birra di frumento prodotta a Berlino, ha un colore chiaro, un sapore acido e proprio per questo spesso è accompagnata da un succo di frutta.

  • Biere de mars proviene dalla Francia, ha un colore ambrato.

  • Birra puro malto è un prodotto realizzato unicamente con il malto d’orzo e il malto di frumento.

  • Bitter ale è la classica birra inglese che viene servita alla spina, ha una bassa gradazione, un colore ambrato. La versione special e best hanno una gradazione alcolica maggiore.

  • Bock è un prodotto a bassa fermentazione ma contiene un elevato tasso alcolico, il suo sapore è intenso.

 

Le varie tipologie di birre

Le varie tipologie di birre 35

Quello delle birre è un mondo molto vasto ed offre gusti per ogni tipo di palato. Vari locali offrono, soprattutto nelle grandi città, serate dedicate alle degustazioni e molti stanno aprendo con un’offerta al pubblico di birre particolari, sia italiane che estere, artigianali. Nella capitale presso le officine farneto Roma, o a Milano al Birrificio Lambrate, ogni mese vengono proposte nuove birre e serate in tema.

Esistono diverse  tipologie e metodi per la preparazione della birra, che è considerata la bevanda più consumata al mondo ed ha origini antichissime, infatti già nell’antico Egitto il malto e l’orzo venivano lasciati fermentare per ottenere questa speciale bevanda.

Tipi di birre

Birre Blanche

Una birra a basso frumento  di origine belga si contraddistingue per il suo color bianco e il sapore acidulo dato dall’aggiunta del coriandolo.

Risulta essere fresca e speziata al palato e la sua gradazione alcolica si attesta intorno a 5 %.

Lager

Una delle birre più diffuse è senza dubbio la lager, una birra  a bassa fermentazione che presenta un colore giallo oro. Leggermente amara, ha una gradazione alcolica variabile.

Viene chiamata così perchè veniva lasciata a maturare all’interno di cantine.

Marzen

Una tipica birra tedesca nata a Monaco di Baviera, la patria dell’OktoberFest, viene prodotta nel mese di marzo per essere pronta per il grande festival di birra bavarese.

Presenta il colore dorato della birra chiara e una gradazione intorno al 5%, ha un sapore fruttato e si sente molto il malto.

Old Ale

La tipica birra britannica dal colore scuro e l’alta fermentazione si distingue per il suo gusto strutturato e l’amaro retrogusto di whishy, che acquisisce grazie al lungo percorso di invecchiamento.

La sua gradazione può variare dal 6% fino al 12%, che la rendono una delle birre più forti in circolazione.

Pilsner

Questa birra viene dalla Repubblica Ceca  e precisamente dalla città di Pilsen, sede del Pilsner Urquell.

La birra pilsner viene fatta con una bassa fermentazione  e presenta un colore giallo pallido e  un sapore molto luppolato che  conferisce alla birra il suo caratteristico sapore amaro.

Scotch Ale

Birra scozzese famosa in tutto il mondo grazie alla fabbrica della Tennent’s, presenta un colore ambrato con riflessi mogano e un retrogusto di Scotch e  un forte sapore maltato.  La sua gradazione varia dal 3%  fino al 10%.

Stout

La birra irlandese famosa per il suo colore scuro e l’abbondante e cremosa schiuma,  presenta un gusto molto dolce infatti viene prodotta con orzo torrefatto e con l’aggiunta di caramello.

Tra le birre stout più famose troviamo la Guinness, che viene prodotta a Dublino e presenta un retrogusto di caffè e la Russian Stout, dal retrogusto di nocciola.

Vino italiano più alcolico di un grado per effetto dei cambiamenti climatici

Vino italiano più alcolico di un grado per effetto dei cambiamenti climatici 39

 

I rilevamenti sulle condizioni climatiche ai quali si fa riferimento sono quelli relativi al 2015 effettuati dalla Coldiretti: il vino italiano è risultato più alcolico di un grado rispetto al passato, per effetto del surriscaldamento dovuto all’eccessiva concentrazione di anidride carbonica. L’aumento della temperatura però non incide solo sulla fermentazione del vino ma anche sull’estensione delle aree favorevoli alla coltura della vite, dell’ulivo e della stagionatura dei prodotti gastronomici tipici del Made in Italy.

Cosa succede alle colture se aumenta la temperatura ambientale

Stando ai dati diffusi da Coldiretti, il 2015 è stato l’anno più caldo della storia per l’Italia, da quando sono cominciati i primi rilevamenti in questo senso ad opera dell’Istituto Isac Cnr. Il 2016 si classifica invece come l’anno più caldo a livello mondiale, da 137 anni a questa parte. La temperatura media registrata da gennaio a settembre è risultata superiore di 0,89 gradi C rispetto alla media del ventesimo secolo.

Quali sono gli effetti di questi cambiamenti climatici sulle terre coltivabili e sui prodotti della gastronomia tipica italiana? Innanzitutto il caldo ha cambiato la distribuzione dei vigneti in Italia che si va estendendo verso altitudini maggiori: la vite ha raggiunto quota 1200 metri di altezza, come ad esempio nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta.

Il riscaldamento generalizzato di terre e mari provoca anche cambiamenti sui prodotti tipici del Made in Italy, a partire dalla stagionatura dei salumi e l’affinamento dei formaggi fino ad arrivare all’invecchiamento dei vini. Il vino italiano è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni e l’attenzione ora è proprio focalizzata sulla qualità di questa eccellenza italiana, che va preservata e garantita nelle sue caratteristiche organolettiche. Il patrimonio di prodotti tipici italiani, vino in primis, deve le proprie peculiarità proprio all’ambiente geografico in cui si trova e che è il risultato di fattori naturali e umani specifici e inimitabili.

Gli effetti dell’innalzamento della temperatura del pianeta si registrano anche sulle coltivazioni dell’ulivo, che ormai hanno raggiunto le Alpi. Nella zona della pianura padana spuntano, tra le colture, quella del grano e del pomodoro (appannaggio da sempre delle regioni più a Sud d’Italia) mentre in Sicilia si raccolgono i primi avocado e le banane Made in Italy.

Allargando lo sguardo sul resto dell’Europa, gli effetti climatici sulle colture si fanno sentire soprattutto in Belgio e in Repubblica Ceca, in questo caso per quanto riguarda orzo e luppolo destinati alla coltivazione della birra (colture che, a quanto pare, hanno ridotto la resa in termini di produzione); infine non esce indenne neppure il famoso champagne francese (la più nota è la  riserva di champagne Moet Chandon) che, a causa dell’aumento di 1,2 gradi C, vede le colture destinate alla sua produzione allargarsi ed espandersi a nord verso l’Inghilterra.

Da considerare infine anche i cambiamenti del tempo a volte così repentini da causare veri e propri sfasamenti nel passaggio tra una stagione e l’altra oppure tra una condizione di siccità ed arsura ad una di alluvione e grandine nell’arco di pochi giorni.